L’ orticaria è una manifestazione cutanea caratterizzata da tipiche lesioni dette pomfi, rilevatezze cutanee che provocano prurito, di colore variabile dal rosa al rosso. I pomfi sono fugaci, scompaiono generalmente entro 24 ore, possono essere di piccole o grandi dimensioni, in taluni casi confluiscono tra loro interessando zone molto estese della superficie corporea. Talvolta l’orticaria si associa ad edema delle palpebre, delle labbra o della lingua, nel qual caso si parlerà di Sindrome Orticaria – Angioedema.

Il fattore scatenante dell’orticaria è l’azione dell’istamina e dei suoi derivati, sostanze presenti in alcune nostre cellule (mastociti) e liberate in particolari condizioni, queste intervengono sulla parete dei vasi sanguigni provocandone la fuoriuscita di siero e la formazione di pomfi (edema cutaneo).

Nonostante l’orticaria sia una patologia molto frequente, circa il 15% della popolazione ha avuto almeno una sua manifestazione nel corso della vita, scoprirne le cause che la determinano è frequentemente impossibile (70%) ed in questi casi si parlerà di orticaria idiopatica.

 Le cause scatenanti dell’orticaria possono essere molteplici, qui di seguito elenchiamo quelle più frequenti:

  • farmaci: antibiotici, anti-infiammatori, anti-dolorifici, lassativi, ecc.
  • cibi: fragole, latte, uova, certi tipi di pesce, pomodoro, cioccolato, nocciole, additivi e conservanti contenuti nei cibi; va comunque ricordato che i cibi cottisono meno orticariogeni di quelli crudi. Contrariamente ad un’opinione assai diffusa, le orticarie su base alimentare sono comunque rare, ed il più delle volte non si è davanti ad una allergia vera ma ad una reazione di liberazione diretta di istamina dal cibo stesso che la contiene.
  • stimoli fisico-chimici: luce, freddo, caldo, pressione, vibrazioni, esercizio fisico, ecc. Tutti questi stimoli determinano la formazione del pomfo (tipico esempio è il dermografismo: un semplice attrito praticato da un oggetto smusso sulla cute provoca una stria rettilinea pallida e rilevata contornata da un alone eritematoso).
  • secondaria a patologie di interesse internistico: disfunzioni tiroidee, malattie autoimmuni, malattie reumatologiche, malattie del sistema emopoietico, ecc.
  • secondaria ad infezioni virali, batteriche, micotiche, parassitarie: per questo motivo è importante valutare l’eventuale presenza di foci tonsillari o patologie dentarie (granulomi apicali), o sottoporre il paziente ad accurati controlli per escludere la presenza di parassiti o infezioni virali.
  • fattori psicologici: la tensione emotiva e lo stress non sono direttamente causa dell’orticaria ma possono peggiorare o prolungare il quadro sintomatologico.

Da tutto ciò si deduce che per individuare la causa dell’orticaria sono necessari scrupolosi esami di laboratorio e strumentali nonché la massima collaborazione del paziente il quale tra l’altro deve essere consapevole che nonostante l’impegno del medico per raggiungere una diagnosi accurata, in più della metà dei casi non si riesce ad individuare la vera causa.

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